Sono arrivato in Sicilia il venerdì pomeriggio della penultima settimana di luglio. C’erano 38 gradi di temperatura. Una volta arrivato a casa e disfatta la valigia ho preso le bimbe e le ho portate con me al mare, nella spiaggia sotto casa, verso le sette e mezzo di sera, e siamo rimasti fino al tramonto.
Il mare era calmissimo, l’acqua calda e c’era una bellissima luna che sorgeva da dietro le colline. Ma secondo le previsioni dei marinai, il giorno dopo si sarebbe levato, forte e potente, il vento di maestrale, che dalle nostre parti si chiama “ventu di pruvenza”, che avrebbe portato fresco e mare molto mosso.
Ho sempre amato il “ventu di pruvenza”, fresco e carico di umidità, tipico dei pomeriggi estivi, che spira da occidente e porta spesso maltempo, perturbazioni, instabilità. Il suo odore è pregno di salsedine, lo si può quasi assaporare, sentirne il salato sulla punta della lingua. Su di me ha un effetto inebriante.
Come da previsione, il giorno dopo, verso mezzogiorno, si è alzato fortissimo il vento e il mare si è mostrato in tutta la sua selvaggia potenza. Sono riuscito ugualmente a farmi una bella nuotata fra le onde prima che diventasse troppo pericoloso. La sera la temperatura si era abbassata di parecchio e faceva fresco.
Il vento forte sarebbe durato ancora un paio di giorni e poi avrebbe iniziato a calare e il bel tempo sarebbe ritornato. Come dicono i marinai: “Pruvenza forti, tri jorni e ‘na notti”.
Ecco alcune delle foto che ho scattato ieri pomeriggio dal terrazzo di casa mia, fra le quattro di pomeriggio e il tramonto.